Da tempo la settimana corta è al centro del dibattito nel mondo del lavoro, con tante realtà che la stanno sperimentando. L’idea di ridurre i giorni lavorativi da cinque a quattro, a patto che produttività e stipendio rimangano invariati, infatti, affascina sia imprenditori che lavoratori.
Ma è davvero possibile conciliare una riduzione delle ore di lavoro con il mantenimento o addirittura l’incremento della produttività? Io credo di sì, se si è in grado di organizzare il flusso delle attività aziendali in maniera efficiente e strategica.
L’organizzazione del lavoro, la chiave per il successo della settimana corta.
La settimana corta rappresenta un’opportunità preziosa, ma non garantisce automaticamente un maggior benessere per il lavoratore, né un aumento della produttività. Affinché questo modello lavorativo abbia successo, è fondamentale ripensare l’organizzazione del lavoro a tutti i livelli.
Le imprese devono sapersi adattare al cambiamento, ottimizzare i processi, sfruttare al meglio le nuove tecnologie digitali. La comunicazione aziendale deve essere più efficace e concisa, così da evitare lunghi thread di email e call troppo frequenti e prolisse, che rallentano e interferiscono con il lavoro.
All’interno di ogni team diventa cruciale saper delegare e valorizzare il lavoro di squadra, distribuendo equamente i carichi di lavoro e promuovendo la collaborazione tra colleghi.
Occorre inoltre che ogni lavoratore assuma un ruolo attivo, organizzando il proprio tempo in modo efficiente e gestendo le priorità con metodo.
Una visione troppo ottimistica? No, specialmente se vengono previsti interventi formativi che agevolino l’organizzazione aziendale e aiutino imprese e lavoratori ad affrontare prontamente e con responsabilità la sfida della settimana corta.
La formazione, catalizzatore del cambiamento.
In questo contesto, la formazione assume un’importanza decisiva per le aziende che vogliono orientarsi verso l’adozione della settimana corta.
La progettazione di piani di formazione specifici, pensati per migliorare l’organizzazione interna e aumentare la produttività, è fondamentale per mettere ogni lavoratore nelle condizioni di sviluppare le capacità necessarie per lavorare in modo più autonomo e flessibile e svolgere i propri incarichi in minor tempo, senza compromettere il risultato.
Per questo ritengo che, nei progetti di formazione aziendale che hanno l’obiettivo di migliorare l’organizzazione del lavoro, sia utile includere alcuni corsi in particolare.
- Time management, per apprendere tecniche e strategie per gestire le priorità, pianificare le attività, identificare ed eliminare le distrazioni, utilizzare al meglio le ore lavorative a disposizione.
- Comunicazione efficace, per favorire la veicolazione di messaggi chiari all’interno dell’azienda e perfezionare le capacità comunicative dei lavoratori al fine di costruire relazioni di fiducia tra colleghi.
- Team building e team working, per imparare a lavorare sinergicamente ma anche a delegare, alleggerendo il carico di lavoro individuale, e per comprendere come collaborare in modo efficiente.
- Leadership per promuovere lo sviluppo di competenze manageriali da parte di tutti coloro che si trovano alla guida di gruppi di lavoro.
- Digital transformation, per acquisire familiarità con gli strumenti digitali, l’automazione dei processi e le nuove tecnologie.
La settimana corta è una soluzione che per funzionare richiede impegno da parte di aziende e lavoratori, per adattarsi a un nuovo modo di organizzarsi e produrre.
Le sperimentazioni in corso e i dati emergenti suggeriscono che potrebbe rappresentare un’opzione interessante per il futuro del lavoro. Naturalmente, solo se implementata con le giuste strategie, come la formazione mirata al mantenimento di alti livelli di produttività e all’incremento della competitività sul mercato, e la promozione di una cultura aziendale dinamica, al passo con i tempi.
Buona formazione a tutti.
Micaela.